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Jeff Buckley

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parcodio
view post Posted on 22/8/2010, 01:52 by: parcodio




[1939]
(Lewis Allan [Abel Meeropol] / Billie Holiday)
Billie Holiday
Strange Fruit


SOUTHERN TREES BEARIN' STRANGE FRUIT
Gli alberi del Sud danno uno strano frutto
BLOOD ON THE LEAVES AND BLOOD AT THE ROOT
Sangue sulle foglie e sangue alle radice
BLACK BODIES SWINGING IN THE SOUTHERN BREEZE
Neri corpi impiccati oscillano alla brezza del Sud
STRANGE FRUIT HANGIN' FROM THE POPLAR TREES
Uno strano frutto pende dagli alberi di pioppo.

PASTORAL SCENE OF THE GALLANT SOUTH
Una scena bucolica del valoroso Sud
OH BULGING EYES AND THE TWISTED MOUTH
occhi strabuzzati e la bocca storta
SCENT OF MAGNOLIA SWEET AND FRESH
Profumo di magnolia, dolce e fresco,
THEN THE SUDDEN SMELL OF BURNIN' FLESH.
Poi l'improvviso odore di carne bruciata.


NOW HERE IS YOUR FRUIT FOR THE CROWS TO PLUCK
Ora ecco il vostro frutto per i corvi a beccare
FOR THE RAIN TO GATHER, FOR THE WIND TO SUCK
per la pioggia ad adunare, per il vento a risucchiare
FOR THE SUN TO ROT, FOR THE TREE TO DROP
per il sole a marcire, per l'albero a cadere.
NOW HERE IS YOUR STRANGE AND BITTER CROP
Ora ecco il vostro strano e amaro raccolto.

image
Thomas Shipp, Abraham Smith. Marion, Indiana, 7 agosto 1930.

Era il 1939. I cinematografi americani passavano Via col vento, storia d'amore contornata da una pacifica, onesta e rispettosa convivenza della civiltà nera con i padroni bianchi del Sud.
Era il 1939. In Europa la Germania nazista invade la Polonia, scintilla che accende la seconda guerra mondiale.
Era il 1939. Billie Holiday, allora ventiquattrenne, al Cafè Society di New York, intonò per la prima volta, con la sua inconfondibile voce, Strange Fruit.

Torniamo al 1939. Strange Fruit inizialmente era un testo per "bianchi radicali", la sua natura sotterranea, drammatica, connessa intimamente al suo vero autore, Abel Meeropol che, da membro del partito comunista americano, fu costretto a scriverla sotto falso nome, con lo pseudonimo di Lewis Allan e pubblicarla come poema sul New York Teacher e sul giornale filo-marxista New Masses.
Meeropol era un insegnante ebreo di New York che poi prenderà in adozione i figli di Ethel e Julius Rosenberg, i due che furono condannati a morte nel 1953 perchè accusati di essere spie dell'Unione Sovietica. Meeropol scrisse Strange Fruit dopo aver visto una fotografia del linciaggio di Thomas Shipp ed Abraham Smith, due neri delle piantagioni del Sud. Quella visione lo scosse a lungo.

Più che solo una canzone Strange Fruit metteva le parole ed una faccia sugli orrori che subivano gli uomini neri in America. Solo il modo di cantare così sofferto e pieno di pause della Holiday poteva spingere quella canzone a quel punto. Ma purtroppo la denuncia razziale era ancora un tabù per l'epoca. Nei decenni la canzone, che il grande critico Leonard Feather aveva chiamato "la prima significativa protesta in parole e musica, il primo lamento non tacito contro il razzismo", era scivolata nel limbo, ricordata solo dagli appassionati di jazz, dai fans della cantante e dai veterani dei diritti civili. Strange Fruit invece è stato un momento importante, se non fondamentale, perchè combinava elementi di protesta e di resistenza al centro della cultura musicale dei neri, avviando un processo di riappropriazione delle origini africane e del culto della diaspora reso manifesto anni dopo dal be bop e soprattutto negli anni '60 dal free jazz.
Pochi si erano azzardati a cantare Strange Fruit prima che la Holiday la trasformasse in palese denuncia. Charles Mingus, un altro gigante del jazz, disse: "cambiò la mia idea su come una canzone possa raccontare una storia. Quella canzone è lì per dire ai bianchi cosa fanno di sbagliato riguardo la razza."

Il giornalista Harry Levin racconta di una sera quando Billie cantò a casa di Arthur Herzog, l'autore di un'altra grande canzone della Holiday, God Bless the Child. "Noi eravamo li, storditi ed incapaci di muoverci. Lei ci mise in contatto fisico con quella canzone. Nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, mentre stavamo combattendo per riportare la libertà, Billie ci stava dicendo che c'erano alcune cose incompiute con le quali l'America doveva confrontarsi."
La Holiday riservava sempre la canzone per il finale dei suoi spettacoli perchè lasciava inevitabilmente il pubblico in silenzio.
"Non c'è nient'altro che possa venire dopo di essa", parola della stessa Lady Day.

Edited by parcodio - 19/10/2010, 04:10
 
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