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Intervista ai Porcupine Tree

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view post Posted on 5/5/2007, 18:43
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Tortured existence

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Tornano i Porcupine Tree di Steven Wilson, dopo il successo di "Deadwing", con il notevole "Fear of a Blank Planet". Il primo lavoro della band con la RoadRunner Records farà sicuramente parlare di sé, sia dal punto di vista lirico che musicale. Ai microfoni di Metalitalia.com il timido e loquace Steven Wilson, da sempre mente e anima di questa band, iniziata come progetto estemporaneo e trasformatasi in una delle band più influenti nel panorama progressive degli ultimi anni.

CIAO STEVEN. HO LETTO SUL VOSTRO SITO UFFICIALE CHE APPARIRAI SUL NUOVO ALBUM DI YOKO ONO “YES I’M A WITCH”. COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Il manager di Yoko ha contattato alcuni artisti che credeva potessero fare al caso suo per la registrazione dell’album. E’ stata una collaborazione che mi ha dato molto, ed il risultato è ottimo”.


ORA ARRIVIAMO AL NUOVO ALBUM. SONO PASSATI SOLO DUE ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DI “DEADWING”. COSA E’ CAMBIATO PER VOI IN QUESTO LASSO DI TEMPO?
“Abbiamo suonato molto per promuovere l’album, e abbiamo visto il nostro pubblico crescere ad un livello superiore. Siamo anche entrati a far parte del roster della Roadrunner Records in Europa, essendo insoddisfatti di come la Warner aveva portato avanti la promozione in alcune parti del Vecchio Continente. Come ti ho accennato, abbiamo un sacco di nuovi fan, e le aspettative sul nuovo album erano notevolmente maggiori rispetto al passato. Da un punto di vista artistico, per questo lavoro avevamo deciso di produrre un qualcosa di molto intenso, focalizzato più sulla sua interezza che sulle singole canzoni. La musica è concepita come un pezzo unico lungo cinquanta minuti”.


“FEAR OF A BLANK PLANET” MUSICALMENTE MI E’ SEMBRATO LA PARTE OSCURA DI “DEADWING”, UN PASSO AVANTI NELLA VOSTRA VISIONE MUSICALE, PARZIALMENTE SCISSA DAL SOUND HEAVY CHE AVEVA CARATTERIZZATO UN CAPOLAVORO COME “IN ABSENTIA”…
“Sì, hai perfettamente ragione. Come ti accennavo prima, con questo album abbiamo voluto creare qualcosa di decisamente intenso, oscuro, malinconico. E non c’è nessun momento ‘solare’, come invece era successo con i due lavori precedenti, specialmente per il fatto che in questo caso non abbiamo assolutamente considerato l’ipotesi di produrre il classico singolo ‘radio friendly’”.


UNO DEI PEZZI MIGLIORI DELL’ALBUM E’ SICURAMENTE “ANESTHETIZE”, GRAZIATA DA UNO STUPENDO ASSOLO DI ALEX LIFESON DEI RUSH…
“Sì, è vero. Siamo entrati in contatto con Alex quasi per caso. Non sapevo assolutamente che fosse un fan dei Porcupine Tree. Una volta ho letto una sua intervista su un giornale inglese, dove aveva segnalato noi come una delle sue band preferite. Allora ho cercato di contattarlo, perché anche io sono fan della sua band, e grazie al giornalista che aveva raccolto l’intervista sono riuscito ad entrare in contatto con Lifeson. Avevamo appena iniziato a lavorare al nuovo album, per cui gli ho chiesto se avesse intenzione di prendervi parte in qualche modo. E, come tutti potete notare, ha accettato”.


ASCOLTANTO “SENTIMENTAL”, NON POSSIAMO FARE A MENO DI NOTARE COME NELLA PARTE FINALE TU RIPRENDA PEDISSEQUAMENTE IL RIFF DI “TRAINS”, UNO DEGLI HIGHLIGHT DI “IN ABSENTIA”. COSA HAI VOLUTO ESPRIMERE CON QUESTA ‘CONNESSIONE MUSICALE’?
“Appena dopo quella parte di chitarra, noterai come io nel testo citi la ferrovia, essendo il ‘treno’ uno di quegli elementi molto presenti nei miei testi. Anche all’inizio di ‘Deadwing’ mi soffermo su questa cosa. Mi piace l’idea di anticipare musicalmente quella cosa che più avanti sarà espressa dai miei testi”.


OSSERVANDO IL TITOLO E LA COPERTINA, CI SEMBRA DI CAPIRE CHE LA TUA PAURA SIA NEI CONFRONTI DELLE NUOVE GENERAZIONI, FIGLIE DI INTERNET E TECNOLOGIA…
“Esattamente. Le nuove generazioni stanno crescendo e si stanno formando nell’era dell’informazione e della tecnologia. Ma il problema non è tanto questo, quando il fatto che tutto è esagerato, tanto da sovraccaricare i loro cervelli. Ormai apparentemente non si può più fare a meno di internet, cellulari, iPod, Playstation, TV al plasma, Grande Fratello, American Idol. Tutte queste cose bombardano letteralmente la personalità dei più deboli. E tutti questi stimoli, invece che arricchire la persona, diventano una sorta di ‘rumore bianco’ dell’informazione, e nulla è davvero importante perché tutto è disponibile. Pornografia, musica, libri: tutto è disponibile gratuitamente e senza difficoltà. Non c’è più lo stesso senso di curiosità, di motivazione e di passione con cui io sono cresciuto. La copertina è molto bella e rappresenta appieno questa mia idea: raffigura infatti un bambino i cui occhi sono completamente illuminati dallo schermo di un televisore”.


OGGI SIETE CONSIDERATI COME UNA INFLUENZA PER MOLTE BAND, E SIETE DIVENTATI IL FAMOSO ‘TERMINE DI PARAGONE’. E’ UN TRAGUARDO IMPORTANTE, CHE SPETTA SOLO A CHI HA QUALCOSA DI ORIGINALE DA DIRE. QUANDO VI SIETE ACCORTI CHE QUALCOSA ERA CAMBIATO IN QUESTO SENSO?
“In un certo senso non mi sono ancora accorto di questo. Forse ho davvero realizzato qualcosa quando ho cominciato a ricevere inviti da parte di altri artisti, che volevano me per apportare qualcosa di nuovo alla loro musica. Questo succedeva intorno al 2000-2001, quando ho cominciato a collaborare con gli Opeth per esempio. Lì avevo capito che si avvicinavano a me perché amavano il sound dei Porcupine Tree”.


SEI UN RINOMATO PRODUTTORE, ED IL TUO LAVORO DIETRO LA CONSOLLE HA AIUTATO UNA BAND COME GLI OPETH A RAGGIUNGERE UN ALTRO LIVELLO. QUALE PARTE DEL LAVORO DI PRODUTTORE APPREZZI PARTICOLARMENTE?
“Amo in modo particolare il fatto che producendo band posso viaggiare molto, e passare del tempo con grandi musicisti ed artisti. In un certo senso mi sento onorato di poter essere un musicista a tempo pieno, ma non nel senso comunemente inteso (essere una star e guadagnare un sacco di soldi). Non sono una star e non sono ricco, ma posso viaggiare e suonare con altri musicisti, e questo mi rende decisamente felice. Soprattutto amo lavorare con musicisti che altrimenti non avrei mai conosciuto. Queste sono le cose che arricchiscono davvero il bagaglio di un artista. Lavorando tra i tanti con Opeth, Marillion e Orphaned Land, ho imparato davvero molto”.


RICORDO CHE DOPO IL CONCERTO CHE AVETE TENUTO QUALCHE ANNO FA AL THUNDER ROAD, CHE MOLTI FAN TI HANNO LETTERALMENTE SOMMERSO DI LORO DEMO. COME VIVI QUESTA COSA?
“Sono davvero incredulo quando constato che a qualcuno possa interessare la mia opinione sul loro lavoro. E ti assicuro che anche solo per pochi minuti io li ascolto tutti, i demo. Il problema principale è che io non posso fare nulla per una band senza contratto discografico e senza una ‘fan-base’ di un certo tipo. In questo periodo ho pochissimo tempo, e riesco solamente a portare avanti i miei progetti, non senza qualche difficoltà”.


IN UNA RECENSIONE DELLA RIVISTA ‘CLASSIC ROCK’ SU UN VOSTRO CONCERTO LONDINESE, IL GIORNALISTA HA DECRETATO CHE I ‘PORCUPINE TREE SI SONO TRASFORMATI DA MUSICISTI A STAR’. TU IN REALTA’ SEMBRI UNA PERSONA MOLTO TIMIDA, PER CUI COME VEDI QUESTA COSA?
“Non sono mai stato a mio agio col fatto di essere considerato una star o una celebrità. Non mi interessa davvero. Per me è importante che la mia musica raggiunga il maggior numero di persone possibile. Quando metti anima e così tanto lavoro nella tua musica, è normale che tu la voglia condividere con tanti fan. Come forse saprai, io all’inizio non volevo assolutamente essere un cantante, un frontman e un portavoce di una band. E’ successo tutto per caso. Sono diventato un cantante, un chitarrista, un produttore. E’ stato tutto un susseguirsi di conquiste. Ma ancora oggi non mi sento molto a mio agio sul palco, con tutti gli occhi puntati su di me. Credo che Classic Rock ci abbia definiti rockstar perché oggi riesco meglio a stare sul palco, e credo di fare abbastanza bene il mio lavoro di frontman”.


TEMPO FA ERA TRAPELATA LA NOTIZIA DI UNA PROBABILE COLLABORAZIONE TRA TE, MIKE PORTNOY (DREAM THEATER) E MIKAEL AKERFELDT (OPETH). POI NON SI E’ SAPUTO PIU’ NIENTE...
“Sono anni che io e Mikael abbiamo intenzione di portare avanti un progetto insieme, ma negli ultimi anni le nostre band sono diventate sempre più famose, per cui ci è stato praticamente impossibile trovare del tempo libero per sviluppare le idee. Ma qualcosa è uscito, ed entro fine 2007 ci troveremo di nuovo per finire qualche altro pezzo, e probabilmente nel 2008 dovrebbe uscire l’album. E se riusciremo a far combaciare i nostri impegni, suoneremo dal vivo con quella line-up. Lo spero davvero tanto, sarà un tour indimenticabile, ne sono sicuro”.
 
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Laura Roma
view post Posted on 6/5/2007, 08:11




Sapevo che era uscito l'ultimo album!
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view post Posted on 6/5/2007, 11:33
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infatti era solo per postare l'intervista... :shifty:
 
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Laura Roma
view post Posted on 6/5/2007, 12:53




Angelo, hai fatto benissimo! ;)
 
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3 replies since 5/5/2007, 18:43   171 views
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