>grace< |
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| Bello, emozionante, la gente che nel cinema applaudiva, la voglia di alzarsi in piedi e fare casino, il rammarico per non averli mai visti dal vivo, la consapevolezza di avere davanti agli occhi un pezzo di storia della musica. Due ore durate due minuti: troppo poco. Jimmy Page ineguagliabile che parte un po' imbalsamato e via via si scioglie e alla fine lo riconosci e pensi alle parole di qualche giorno fa di Ben Shepherd: "Tu puoi essere l'età che hai e tutte quelle precedenti". Robert Plant non è più "quella" voce, ma riesce a dosarsi senza tentare forzature e in virtù di tutto ciò, fa la sua parte in modo più che dignitoso. Jason Bonham, mi ha emozionato quanto Page. Lo avevo visto suonare dal vivo con i Black Country Communion e sapevo quanto fosse bravo, ma vicino a quelli che sono stati i compagni di suo padre è altro. Gli occhi che ridono: i suoi, i miei, i nostri. Un anno fa mi hanno regalato le sue bacchette e d'ora in poi, ogni volta che le guarderò, penserò al film, A Celebration Day, anzi no, al concerto di "oggi" 10 dicembre 2007.
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