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MIND FUNK, DROPPED

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icon4  view post Posted on 5/11/2015, 17:07
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PRIMA DI PARLARE DI QUESTO VECCHIO DISCO Datato 1993 visto che non cè nessun topic tolto solo nell'interno sezione canzone del giorno voglio ricordare che questa band sono di San Francisco appartengono alla scuola di heavy metal che ha sperimentato ibridi stilistici, in particolare con il funk ma anche, nel caso loro, con jazz e musica classica.

Vennero formati nel New Jersey dal chitarrista Louis Svitek, un veterano della scena di Chicago che aveva suonato nei Zoetrope, negli M.O.D. e nei Chemical Waste. Sull'album di debutto, Mind Funk (Epic, 1991), erano al suo fianco altri musicisti blasonati come il batterista Reed St Mark (Celtic Frost), l'altro chitarrista Jason "Coppola" Everman , il bassista John Monte (ex M.O.D.) e il cantante Pat Dubar (Uniform Choice). Le canzoni migliori si ispirano a James Brown (Big House Burning) e al soul (Sister Blue).

Dopo essersi trasferiti a San Francisco, registrarono Dropped (Megaforce, 1993), un disco che ho rispolverato dalla mia discografia . adesso ricordo comprai questo disco piu per cuiosità perche cerà jason everman ex nirvana e soundgarden (oggi è un militare esercito ) e ne rimasi colpito ottima band e buon disco che fa piacere riascolatre anche dopo anni ... il genere suonato dai Mind Funk non è affatto facilmente inquadrabile, dato che all’interno della generica definizione di funk metal troviamo influenze thrash e hardcore, grunge, alternative e quant’altro, in un caleidoscopio ricchissimo e multicolorato..... La prima cosa da considerare prima di approcciarsi al disco è quindi quella di valutare il tutto con una certa elasticità mentale ed essere pronti ad accettare il fatto che musicalmente la band fa quello che vuole e gioca con la musica con grande destrezza ed abilità; al tempo stesso, però, il fattore non secondario e che potrebbe rendere il prodotto appetibile anche a chi non ama affatto sonorità crossover o funk metal, consiglio caldamente di ascoltarlo .......

da metallized o estratto un pezzo che coindivido in tutto ....

In un’epoca nella quale tutte le major erano alla caccia della “next big thing” in campo alternative, c’erano pochissime occasioni da sprecare per un gruppo che arrivava alla ribalta e così, nonostante un ottimo airplay, quando i signori della Epic decisero che Mind Funk non aveva venduto abbastanza rispetto a quanto pronosticato, la decisione fu rapida e purtroppo molto dolorosa: addio contratto. Per i Mind Funk, fu l’inizio della fine. Il gruppo ci regalerà comunque altri due dischi prima di sciogliersi definitivamente. Il qui presente debutto resta in ogni caso uno dei massimi esempi di crossover dell’epoca. Brani contagiosi e potentissimi, suonati da un gruppo di livello stellare, con un frontman estroso e dotato, meno pazzoide e geniale di Mike Patton, ma altrettanto capace di caratterizzare la proposta della band. Peccato che un disco così non sia bastato per il salto di qualità e peccato che la casa discografica non abbia avuto la pazienza per investire ancora in loro. Questo album è rimasto roba per intenditori, finendo poi per scomparire dai radar della quasi totalità delle persone, ma dategli una chance anche se non siete fan del genere, perché il livello è decisamente alto e le contaminazioni funk thrash di cui è pregno ne fanno un disco apprezzabile davvero da un vasto uditorio. A buon intenditore…

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